Irene Fuga
Epopea Anemica, 2011
Mario Dellavedova e Irene Fuga
…telefonate: “va bene” …macchina in autostrada… ci si raccoglie le nostre metà e si arriva sul luogo che è sostanzioso.
Un po’ prima: ” …allora può andar bene… hai pensato a cosa fare? … così li uniamo in loco…” ( che è sostanzioso e comunitario ).
Piano sequenza: arrivo, primi contatti con i presenti … dislocazione.
Ambientazione: seduti a tavolate imbandite, gironzolando, dando occhiate … -dove ci mettiamo?-.
Scelta che ti sceglie o scelta preponderata?…
Continua ad arrivare gente: ci si mischia, ci si siede alle tavole imbandite, si invade anche il borgo.
Momenti di frastuono, momenti d’ozio… musica di sottofondo nel luogo ( che è sostanzioso ), comunitario e un poco frenetico.
Fuga: a godersi un po’ di paesaggio e dintorni.
Si finisce d’allestire l’ “epopea anemica” e l’ infilata di disegni.
Si curiosa qua e là … ci si continua a mischiare…
Eppoi via: ciascuno col proprio piano americano che ingloba l’artefatto ( non so se a regola d’arte ).
Si saluta e si ringrazia: per le colonne sonore, gli scambi, le proposizioni e le preposizioni, per il luogo ( che è sostanzioso: vita chiassosa silente ) che potrebbe essere, auguralmente, più frenetico e comunitario.
MD IF