Fabrizio Prevedello

Solido alle Intemperie, 2012

Ancorandomi a tre barre di ferro piantate nel muro esterno della Filanda ho realizzato un disegno tridimensionale saldando insieme dei profili di metallo.. Posandomi a essi ho modellato un volume in gesso, un “solido” dalla forma irregolare e bianco, candido.
Il gesso però non resiste all’esterno, esposto alle intemperie comincerà prima ad assorbire l’umidità dell’aria facendo ossidare il ferro al suo interno, poi a consumarsi lentamente, ingrigendosi, diventando spugnoso e perdendo via via consistenza fino a sparire del tutto nell’arco di pochi anni. Resterà allora visibile solo la trama del disegno in ferro che ho saldato mentre brulicavano parole e gesti dei compagni di viaggio in quella settimana alla Filanda.
Ai residenti Elena El Asmar e Luca Pancrazzi ho chiesto di fotografare il lavoro ogni mese sempre dallo stesso punto di vista documentando le stagioni della natura e dell’artificio umano.

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Fabrizio Prevedello, Solido alle intemperie, 2012

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Fabrizio Prevedello, Solido alle intemperie, 2012

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Fabrizio Prevedello, Solido alle intemperie, 2012

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Fabrizio Prevedello, Solido alle intemperie, 2012

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Fabrizio Prevedello, Solido alle intemperie, 2012

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Fabrizio Prevedello, Solido alle intemperie, 2012