Concetta Modica
l‘età del dubbio, 2013
Concetta Modica/Sophie Usunier
L’età del dubbio è nato in estate durante una residenza a Scicli.
Il titolo prende spunto da un titolo di Andrea Camilleri, un rinvio chiaro alla città del famoso commissario in cui stavamo per vivere un mese.
Il blog è nato per comunicare quello che vivevamo in Sicilia, dai nostri dubbi, come artiste ma anche come donne, come esseri umani nel mondo. Abbiamo deciso di non parlare solo di noi, ma di chiedere ad amici, conoscenti, artisti e vari interlocutori di raccontarci i loro dubbi. Come alla ricerca di un testo, di uno specchio, di parole simili alle nostre o lontane, per creare una confusione una fusione tra parole di un argomento che riguarda tutti.
L’età del dubbio è un punto di tante domande che chiediamo a noi stesse ma anche agli altri. Siamo del parere che dalle risposte altrui nascerà una risposta comune, o almeno un terreno fertile dove i dubbi condivisi e seminati porterano nuovi orizzonti da esplorare.
Ci tenevamo molto a una tappa in Filandia per presentare il progetto, perché qui sono nati gli inizi, senza ancora saperlo. Senza il nostro incontro a Made in Filandia 2012, non sarebbe partito niente.
Formicaio/Anthill, 2012
Una macchina da cucire e un ombrello si incontrarono su un tavolo di dissezione un po’ di anni fa nell’incontro più famoso della storia dell’arte. Erano I Canti di Maldoror del Conte di Lautréamont amati poi da André Breton e dai surrealisti.
Uno di quegli incontri che ha cambiato ancora l’idea di bellezza, se mai ne può esistere uno. Una bellezza, tale solo nel segno dell’alterità e dell’inverosimile.
Pensando alla filanda come luogo per nuovi incontri, un luogo geografico con un nome coniato da artisti ho immaginato una macchina da cucire che incontra una formica su un campo di grano.
Una macchina da cucire che diventa un formicaio, un luogo, una nuova geografia.
Le formiche così operose come chi lavorava in filanda.
Un incontro atipico, tra diversità, un tipo di incontro che può far accadere delle cose, aggiungere, creare spaesamenti.
Un po’ come quando ci si trova in un altro paese.
Tutto può succedere in Filandia.