Bernardo Giorgi
in between (segnavento), 2010
Segnare il punto più alto, segnare un territorio, segnare il passaggio del vento che cambia repentinamente direzione. Un punto fermo per lo Stato di Filandia, un punto dove tanti altri punti passano, direttrici, linee, vettori…E’ certo che questa azione non ha causato alcun effetto. La sua sola forza è quella di marcare e ri-marcare il confine attraverso il movimento in molteplici direzioni, come corpi indipendenti, ciascuno dei quali viaggia lungo la propria traiettoria.
E’ possibile oggi parlare di poetica del confine? Forse sì se la si intende come la sperimentazione e scambio dei linguaggi e dei ruoli, e come parte di una poetica della mobilità.