Alessandro Mencarelli

Obbligo di Firma, 2012

L’obbligo di firma è nel linguaggio corrente di chi ha pratica di vicende giudiziarie l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria; una delle misure, seppure la più blanda, adottate dal giudice durante il processo nei confronti dell’imputato che si ritiene pericoloso e costituisce una privazione della sua libertà essendogli imposto di presentarsi ad un determinato orario presso la polizia.

Questo mio lavoro è dunque un lavoro sulla libertà, sperimentata nel suo avere un limite, il più formale, quello imposto da un provvedimento dell’autorità giudiziaria, attraverso la persona che questo limite porta con sé e contemporaneamente viverla nel luogo della sua massima estensione: il contesto di umanità molteplice e diversa dove l’arte avviene.

Tutto questo è stato possibile perché io sono anche  un avvocato penalista e un mio assistito già sottoposto a quell’obbligo, Sidy, senegalese e venditore di borse, non sempre originali, ha accettato di condividere con me questa esperienza: partecipare a Madeinfilandia.

Un percorso complesso che ha il suo centro nel confronto e nell’interazione fra due mondi assai distanti, se non antitetici fra loro, e le loro diverse pratiche.

Da un lato l’obbligo (di firma, in questo caso), imposto dalla legge e dal giudice e dall’altro la libertà di esprimersi, di fare arte e condividerla.

E’ stato dunque necessario ottenere un’autorizzazione dal giudice, poi presentarsi ai Carabinieri di Pergine Valdarno e lì per ognuno dei quattro giorni di MadeinFilandia tornare una volta al giorno per mettere la firma su un registro, sia pur modesto, creato per l’occorrenza.

Tutto documentato in ossequio al nostro codice di procedura penale, secondo le regole di legge.

E nello stesso tempo io e Sidy a condividere con tutti gli altri il luogo e l’esperienza dell’arte, la libertà di stare assieme, di conoscersi, parlarsi e anche divertirsi.
Un’esperienza di grande nutrimento ed amicizia.

Ogni tanto, per Sidy, l’impegno di sedersi in un minuscolo spazio a leggere, a voce alta, versi di Senghor, poeta senegalese.

Ed ancora di “firmare” con il suo nome non un registro ma questa volta borse, certamente originali, da vendere a chi ne fosse interessato.

Dopo di allora, nel frattempo, Sidy è finito nuovamente in prigione e da lì per me e per voi legge ancora i versi di Senghor:

“..J’entends le souffle de l’aurore émouvant les nuages blancs de mes rideaux
J’entends la chanson du soleil sur mes volets mélodieux..”.

Pistoia, 31 dicembre 2012

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Alessandro Mencarelli, Obbligo di firma, 2012

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Alessandro Mencarelli, Obbligo di firma, 2012

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Alessandro Mencarelli, Obbligo di firma, 2012

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Alessandro Mencarelli, Obbligo di firma, 2012

la borsa di sidy alta ris copia

Alessandro Mencarelli, Obbligo di firma, 2012

obbligo di firma 1 alta ris copia

Alessandro Mencarelli, Obbligo di firma, 2012

obbligo di firma 2 alta ris copia

Alessandro Mencarelli, Obbligo di firma, 2012